QualBuonDetto
06 Apr 2016
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Goliarda Sapienza # qualbuondetto
«Ce n'erano tanti intorno a quella piccola casa: prati sconfinati, degradanti come cascate giù a terrazze fin al mare, e dietro la casa su per quei gradini verdi su, su, fino alla grande mammella serena e mozzata di Sant'Agata posata sul vassoio d'argento della Sicilia.»
Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno (La Tartaruga edizioni, 2003, p. 50)
Si sente forte lo stile stupendo della prosa di Goliarda Sapienza, anche in questo minimo tratteggio di paesaggio siciliano; è un paesaggio al femminile, con implicazione teologiche: c'è una forza sacrale, in cui anche lo strazio è, in un disegno di generale beatitudine ("serena e mozzata" convivono, in ossimorica quiete), all'origine degli orizzonti gibbosi della Sicilia: e il martirio della santa patrona di Catania, privata dei suoi seni, sembra poter essere riletto qui, in benefici di grazia, nei segni rigogliosi dell'ambiente insulare che "degrada" verso il mare.
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