
Parola del giorno
15 Apr 2020
Compagno di viaggio
(Per ascoltare il podcast con la lettura del Vangelo e le parole del Papa clicca qui)
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,13-35
Tutti noi, nella nostra vita, abbiamo avuto momenti difficili, bui; momenti nei quali camminavamo tristi, pensierosi, senza orizzonti, soltanto un muro davanti. E Gesù sempre è accanto a noi per darci la speranza, per riscaldarci il cuore e dire: “Vai avanti, io sono con te. Vai avanti”. Il segreto della strada che conduce a Emmaus è tutto qui: anche attraverso le apparenze contrarie, noi continuiamo ad essere amati, e Dio non smetterà mai di volerci bene. Dio camminerà con noi sempre, sempre, anche nei momenti più dolorosi, anche nei momenti più brutti, anche nei momenti della sconfitta: lì c’è il Signore. E questa è la nostra speranza. (UDIENZA GENERALE - mercoledì, 24 maggio 2017)
Commento don Luigi Maria Epicoco
Il racconto dei discepoli di Emmaus ci pone la grande questione di come la Pasqua ci viene incontro quando nonostante la confusione e la delusione, ci lasciamo evangelizzare nella nostra depressione e nella nostra inquietudine: “Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?»”. Abbiamo sempre un grande desiderio di poter raccontare quello che stiamo vivendo, quello che ci fa soffrire, quello che ci è accaduto ma quasi mai abbiamo la pazienza di aspettare che qualcuno ci doni parole che possano illuminare in maniera significativa le cose raccontate. A noi piace parlare per sfogarci, ma dovremmo imparare a parlare per lasciarci evangelizzare: “«Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui”. Leggere la Parola di Dio, il vangelo soprattutto, è lasciare che una luce evangelizzi la nostra esperienza. Se non permettiamo a Gesù di spiegarci Lui il senso, chi altro potrà farlo? E come ci accorgiamo che è proprio Lui? “Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?»”. È il cuore che ricomincia a battere il segno che lo stiamo lasciando parlare alla nostra vita. È imparare ad aprire il cuore davanti a ciò che incontriamo, leggiamo, ascoltiamo. Gesù può nascondersi ovunque e parlarci attraverso chiunque. Impedirgli di parlarci significa condannarsi alla sola delusione e tristezza. Ma ancora questo Vangelo aggiunge un altro importante dettaglio. Gesù non è solo Colui che “ci spiega il senso”, è anche Colui che si fa cibo per il viaggio: “Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista”.
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