Salute
19 Giu 2018
LA "MADRE TERRA" CONSIGLIA: IL CARCIOFO
Il carciofo è una pianta tipica perenne del bacino del Mediterraneo, coltivato fin dall’antichità, è particolarmente apprezzato per le sue proprietà ipocolesterolemizzante e ipoglicemizzante e di disintossificazione del fegato. Sono una fonte preziosa di potassio e di sali di ferro oltre che ricchissimi di fibre e quindi utili per eliminare le tossine e regolarizzare la digestione.
ATTIVITÀ E BENEFICI
- Azione ipolipidica: il carciofo inibisce la sintesi di colesterolo, favorendone la riduzione dei livelli sierici; l’effetto epaprotettivo è dovuto all’attività antiossidante.
- Azione epaprotettiva: studi svolti in vivo hanno dimostrato che le lesioni provocate da alcune sostanze epatotossiche vengono notevolmente ridotte nei soggetti trattati con preparazioni a base di carciofo.
- Azione antidispeptica: la dispepsia è una malattia dell’apparato digerente, che ha come conseguenza una digestione lenta e difficoltosa che può essere provocata da diversi fattori tra i quali il tipo di dieta o l’uso prolungato di antinfiammatori. I sintomi sono bruciori a livello gastrico ed esofageo, dipendenti da turbe della motilità gastrica o da alterazioni delle funzioni secretive epatiche. L’azione della cinarina (componente del carciofo) stimola il flusso della bile e ringiovanisce il deflusso della bile stessa dal fegato all’intestino.
- Azione colagoga: il carciofo stimola la secrezione della bile a cui corrisponde una riduzione dell’eliminazione dei sali e dei pigmenti biliari nelle urine.
- Azione diuretica: l’assunzione del carciofo stimola l’eliminazione di acqua e di elettroliti. Dopo un incremento iniziale di tasso azotemico, è possibile notare una diminuzione dello stesso associato a una stimolazione dell’eliminazione azoturica.
- Azione antibatterica: il carciofo ha dimostrato di avere anche un’azione antibatterica su ceppi di Staphylococcus, Salmonella, Shigelle e Proteus.
Curiosità: Orazio si era ispirato la al nome del fiore del carciofo per decidere il soprannome di una sua giovane amante. Ciò si deve forse all'aspetto “polposo e saporito” della fanciulla, o anche al caratterino, viste le spine. Una terza opzione potrebbe collegarsi al fatto che i greci e i romani attribuivano alla pianta chiamata Cynara. Durante il Rinascimento il carciofo veniva considerato utile anche per stabilire lo stato di gravidanza e il sesso del nascituro.
Rubrica La Madre Terra di Maurizio Trentin.
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