
QualBuonTempo
29 Apr 2020

QualBuonTempo
29 Apr 2020
È TEMPO DI GIOCO… SORPRENDERSI
Inizia qui una serie di articoli a più mani che l'Associazione “Il Mandorlo. Varietà in gioco” e il gruppo “Effetto Clorofilla” desiderano offrire ai genitori come occasione, in questo tempo, di ripensare il loro stare accanto a bambini e bambine, e pure ragazzi e ragazze.
In fondo, all’inizio della nostra vita sono il tempo e lo spazio del gioco “l’aula” del nostro apprendere, sia cognitivo, sia sociale: impariamo giocando!
Se riusciamo a rivalutare il gioco “semplice e spontaneo”, forse ci diamo la possibilità di ritrovare, insieme, il piacere e la leggerezza utili al vivere.
1. Lasciarci sorprendere accanto a loro
Se guardiamo con occhio attento e libero bambini e bambine, vediamo che l’espressione e la spontaneità sono elementi che li caratterizzano.
Non sono capaci di trattenere quello che è un loro sentire, un loro pensiero fatica a rimanere dentro la loro mente. Da noi, con espressione colorita, si dice che rivelano abitudini, e pure segreti, familiari come se tali non fossero. Qualcuno afferma anche che “la verità esce dalla bocca dei bimbi e dei lattanti”!
E sono così spontanei nelle loro manifestazioni che si lasciano coinvolgere in relazioni immediate, senza prevenzioni e giudizi, i loro occhi inseguono interessi che alimentano la loro curiosità, cogliendo dettagli e sfumature che a noi sfuggono, anticipando intuizioni!
Pongono una domanda non perché a loro manchino risposte, e nemmeno per coglierci in fallo, non è nella loro natura, semplicemente vogliono condividere pensieri e riflessioni sulla vita, sull’’esistere.
In tutto ciò che fanno, vivono il piacere, ed è quello che li porta a non “averne mai abbastanza” del gioco!
È in questo tempo di sosta che come adulti-genitori possiamo avvertire queste loro potenzialità, per custodirle, sostenerle e, perché no, goderne insieme? Come fare? Dove attingere suggerimenti utili?
Incontreremo alcuni pedagoghi che hanno dedicato la loro vita a vivere con bimbi e bimbe, e pure adolescenti, e nel seguirli, senza intervenire, hanno trovato il senso del loro fare.
Anche oggi ci parlano
Arno Stern, un signore di 95 anni, creatore del Closlieu a Parigi, luogo in cui propone il Gioco del dipingere, raggiunge i genitori con un messaggio destinato proprio a loro che sono a casa con bambini e bambine.
Dalla sua lunga esperienza di “trovatore”, suggerisce che il disegno spontaneo può essere una risorsa preziosa, e offre alcuni spunti affinché i genitori abbiano uno strumento per stare accanto ai loro figli che disegnano, senza ostacolare la traccia naturale.
«Le scuole sono chiuse, i musei sono chiusi: i genitori possono dare ai loro figli una penna e fogli di carta, ed essere testimoni della Rigenerazione della Traccia Spontanea che emergerà. Spero che non diano loro modelli o contorni da colorare, pensando che siano strumenti da imporre al bambino, senza i quali non saprebbe cosa disegnare.
Il mondo dei bambini, quello che corrisponde alla loro personalità, non può coincidere con i modelli, può formarsi solo secondo un impulso preservato da qualsiasi prescrizione o modello.
Non c'è da sorprendersi se il bambino all'inizio avrà un comportamento da allievo, abituato ad eseguire un compito; quando si sarà disabituato a questo atteggiamento, a favore di una modalità più libera, proverà un puro piacere nello scoprire se stesso e nel prendere coscienza del suo genio non ancora emerso.
I tuoi figli scopriranno le loro capacità creative grazie alla tua presenza stimolante. Alcune condizioni devono far parte delle abitudini di tutti i bambini - intendo di farne parte come igiene quotidiana.
Ti esorto a non aggiungere altri ostacoli al bambino, ma a sfruttare la situazione presente come opportunità.
Crea una buona abitudine: ogni giorno dedicati a questo momento di connivenza con il tuo bambino - con i tuoi figli; dai loro l'indispensabile, fogli di carta formato A4 e una penna a sfera; stai vicino al bambino, partecipa al suo gioco.
Egli non ha bisogno di alcun consiglio, non suggerirgli niente. La tua presenza è di per sé il consenso, la connivenza stimolante.
Quando il bambino ha completato la sua messa in scena, porgi a lui un altro foglio.
Crea e mantieni questo clima incoraggiante. Perdi l'abitudine, così diffusa, di fare commenti o domande, ciò che è espresso dalla traccia è incompatibile con il linguaggio verbale.
Quello che ti suggerisco, che ho praticato con i miei figli e che pratico con i miei nipotini, genera molto divertimento. Se lo offri come un rituale ai tuoi figli, credimi, questo riparerà molte ferite.
Non esporre queste tracce, conservale in un armadietto o in un cassetto; archivia i disegni quando sono finiti, perché non hanno bisogno di essere aggiornati.
Giocare ad un gioco non equivale a creare un'opera, perché un gioco non produce nulla, è vissuto nel momento.
Non privarti di questo piacere!
Se esiti, se non ti fidi della natura segreta del bambino, dì a te stesso che sono stato io a consigliartelo! Me ne assumo la responsabilità.
Si basa sui miei 70 anni di pratica."
Arno Stern
(c) Istituto Arno Stern - Parigi
#arnostern
Traduzione dal francese a cura di Maria Pia Sala, servente del gioco del dipingere nell’Atelier della Traccia – Vicenza
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