Ci sono momenti in cui vorremo dire tante cose ma non lo facciamo, pensando sia meglio il silenzio. Quelle parole non dette restano in un angolo della mente a occupare i pensieri o a disturbare il sonno come un dolore, una gioia o una semplice possibilità trascurata.

Per tutte le volte che hai sentito il mondo crollarti addosso e avresti voluto urlare la tua disperazione, ma non potevi.

Per tutte le volte che hai soffocato una lacrima o smorzato un sorriso per non dovere rendere conto delle tue emozioni, incomprensibili ai più.

Per tutte le volte che, per strada, una vecchia conoscenza dei tempi della scuola ti ha guardato e si è voltata, senza neanche salutarti, e avresti voluto chiederle perché.

Per tutte le volte che le circostanze hanno deciso per te, e avresti voluto ribellarti e dire “no, io non lo accetto”.

Per tutte le volte che, in treno, avresti voluto chiedere al signore davanti a te chi fosse e dove stesse andando per condividere un pezzetto di storia, un pezzetto di viaggio, ma ti è mancato il coraggio.

Per tutte le volte che, nel corso di una conversazione, avresti voluto prendere la parola ma non sei riuscito a farlo per timidezza, o per paura di non essere preso sul serio, o per l’infondata convinzione che il tuo parere contasse meno degli altri.

Per tutti i “ti voglio bene” dati per scontato, per tutte le parole di conforto mancate, per l’interesse celato affinché non sembrasse invadenza, per i “grazie” e per i “scusa” considerati superflui …

… per tutte le occasioni perse e per quelle che inevitabilmente ancora perderemo, regaliamoci, almeno a Natale, l’opportunità di sciogliere un nodo che da tempo abbiamo in gola o di liberare un pensiero felice, per ritrovare un contatto più genuino con noi stessi e aprirci sinceramente all’altro, senza paure e senza paranoie, e sentirci così più leggeri.