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18 Ott 2022
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I “Percorsi incisi” di Livio Ceschin approdano a Venezia
Nei giorni scorsi la storia in video della vita e dell’opera dell’incisore Livio Ceschin, tra i più affermati e noti in campo nazionale ed europeo, con la rete Vite Illustri Pieve di Soligo (VIP), è approdata a Venezia, nella sede prestigiosa della Fondazione Bevilacqua La Masa a Palazzetto Tito in Dorsoduro.
L’evento è stato introdotto dal saluti del consigliere della Fondazione ospitante, Roberto Zamberlan, felice per l’iniziativa patrocinata dalla Città di Venezia, che ha ricordato l’impegno istituzionale della Bevilacqua La Masa per dare supporto e risalto al talento degli artisti, specialmente giovani, e a margine ha concordato sulle possibili collaborazioni culturali fra i due territori Unesco di Venezia e delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. L’incontro pubblico è iniziato con la proiezione del docufilm “Percorsi incisi”, nato da un'idea dell’artista pievigino con la regia e il montaggio di Maurizio Mottin, le fotografie di Ermanno Antonio Maschio, le musiche di Stefano Morini, e con la partecipazione di Cineforum IDEA, Nove (Vicenza).
Si tratta di un viaggio filmato di una cinquantina di minuti nei luoghi di un paesaggio che hanno ispirato l’incisore trevigiano fin da bambino, e che egli ha tradotto negli anni attraverso la poesia di un segno inciso, in un paesaggio in continuo mutamento e cadenzato dalle diverse stagioni. Il video è anche un elogio alla bellezza di tanti luoghi sconosciuti ai più che vuole far emergere e conoscere, e ha un valore estetico per le immagini riprodotte, riconducibile anche a riflessioni di natura etica e culturale fra uomo e natura. Profonde e suggestive le voci fuori campo dei poeti Davide Rondoni, Luciano Cecchinel e Fabio Franzin, testimoni e sensori straordinari di questo nostro tempo, e insieme le testimonianze di scrittori e poeti come Mario Rigoni Stern, Giorgio Soavi e Franco Loi sul mestiere e la poetica dell'incisore, lette dall’attore Roberto Citran.
Nel docufilm compaiono, in ordine di apparizione, la Laguna del Mort - Cortellazzo (VE), l’area naturale dei Palù - Sernaglia della Battaglia (TV), le Fontane Bianche di Fontigo (TV), la Laguna di Occhiobello - Ferrara, il Bosco del Cansiglio - Prealpi Bellunesi, il Bosco di Betulle - San Giovanni di Valdobbiade (TV), il Torrente Cellina - Claut (PN); il Parco Naturale Bigolino di Valdobbiadene; le aree archeologiche di Turchia e l’archeologia industriale di Portogruaro.
All’inizio dei dialoghi fra i relatori, il moderatore della serata Marco Zabotti, coordinatore della rete Vite Illustri Pieve di Soligo VIP, ha ricordato i tre momenti precedenti nei quali il filmato era stato già posto all’attenzione del pubblico, dopo la sua partecipazione alla 78ma Mostra del Cinema di Venezia: a Solighetto (settembre 2021) in occasione dell’antologica in Villa Brandolini dal titolo “Livio Ceschin – Dimore di luce e vento – Incisioni e tecniche miste 1991-2021”, che ha avuto un ottimo riscontro in termini di partecipazione di pubblico e di gradimento; quindi a Pieve di Soligo (giugno 2022) durante la bella serata all’auditorium Battistella Moccia; infine a Tarzo (agosto 2022), nell’ambito della manifestazione “I Cortili dell’Arte” a Fratta.
«Ceschin è considerato uno dei maggiori incisori italiani contemporanei, e con il suo lavoro artistico, conosciuto e apprezzato da lungo tempo in tante città europee – ha affermato Zabotti – mostra di essere un autentico maestro delle tecniche acquaforte e puntasecca, con una straordinaria disciplina e fedeltà del segno. Livio si potrebbe definire veramente un’incarnazione di “genio e regolatezza”».
Il regista del docufilm Maurizio Mottini ha messo in evidenza tutta la sua «soddisfazione per il lavoro realizzato, l’ottima intesa fra tutti i protagonisti, l’emozione sempre nuova provata ad ogni visione del video, che ha seguito i canoni delle riprese dal basso, umili, reali e concrete».
Il docente, storico e critico d’arte Antonio Manno, per parte sua, ha elogiato «l’altissimo artigianato artistico» di Livio Ceschin, il suo «sguardo di memoria in un viaggio continuo di stupore, incanto e scoperta», l’altezza e la profondità dei suoi riferimenti artistici alla scuola dei grandi incisori europei, la necessità di un impegno nuovo e diffuso per far conoscere la grandezza di questo straordinario interprete della bellezza e della natura della nostra terra. Proprio Venezia, con il suo fascino insuperabile, ha accolto questo invito – richiamo di Manno, ripreso alla fine dallo stesso Ceschin, che ha confidato di aver raccontato se stesso e la sua finissima arte paziente dentro il tempo di “Percorsi incisi”, icona di una fiducia continuamente riposta e di una ricerca di speranza sempre protesa nella visione e nella tecnica.
In questo tragitto di arte e di cultura, VIP e Livio Ceschin con il suo docufilm saranno ancora compagni di viaggio: appuntamento per tutti il prossimo 1 dicembre alla sede della Fondazione Benetton di Treviso.
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