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02 Dic 2021
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I Siti UNESCO del Vino all’Istituto Cerletti di Conegliano
I siti UNESCO italiani, legati al mondo del vino, si sono confrontati sulle rispettive esperienze di gestione, sulle problematiche e sui risultati positivi dell’essere Patrimonio Unesco. “UNESCO World Heritage: le colline vitate del Conegliano Valdobbiadene: una ricchezza ancora da scoprire” è il titolo del convegno tecnico che ha aperto, domenica 28 novembre, la grande rassegna dedicata agli “Incroci Manzoni”, promossa dall’Istituto ISISS G.B. Cerletti di Conegliano che ha ricevuto il plauso del Governatore Luca Zaia, il quale, in una lettera, si complimenta per la capacità dell’Istituto di innescare sinergie con il territorio che diventano occasioni di riflessione per tutto il Veneto.
Il convegno tecnico, moderato dal prof. Diego Tomasi, neo direttore del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, ha ospitato i direttori e site-manager delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene, delle Langhe-Roero-Monferrato e del Parco Nazionale delle Cinque Terre, focalizzandosi sul confronto tra modelli e filosofie per una guidata evoluzione dei territori UNESCO basata sulla valorizzazione delle rispettive unicità e un rapporto sinergico con i produttori.
«Le persone e le comunità di questo territorio devono far crescere un profondo senso di appartenenza» esordisce Diego Tommasi, avviando i lavori.
«L’iscrizione delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene a sito UNESCO non è sufficiente se non è accompagnato da azioni e attività sviluppate da tutti i portatori di interesse. La tutela del territorio, dal momento in cui si ottiene il riconoscimento, diventa una priorità di cui devono farsi carico tutti» dichiara Mariagrazia Morgan, preside dell’Istituto G.B. Cerletti, e aggiunge: «Questi eventi sono parte integrante del nostro agire quotidiano e sono testimonianza del legame profondo tra il nostro Istituto e il territorio».
Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene hanno aperto il confronto con il site-manager Giuliano Vantaggi che ha illustrato i primi passi che il sito e l’Associazione stanno portando avanti con l’elaborazione di un piano di gestione come nodo centrale per lo sviluppo strategie di valorizzazione e tutela.
«Il piano, elaborato dal comitato scientifico del sito, dovrà avere la capacità di immaginare il territorio tra cinque anni e restituire uno scenario di cosa potrà diventare – spiega Giuliano Vantaggi – Il nostro agire deve diventare un patto generazionale: abbiamo il dovere di consegnare alle nuove generazioni un patrimonio conservato o, meglio ancora, migliorato. I nostri giovani devono aver voglia di narrare il territorio meraviglioso in cui vivono e di cui sono parte».
I primi passi dell’Associazione si stanno concentrando sulla costruzione di collaborazioni con i grandi player internazionali per la promozione turistica delle Colline: la nuova guida nel circuito Lonely Planet permetterà di raggiungere una community di oltre 59 milioni di turisti internazionali. Nella stessa direzione vanno anche le collaborazioni con National Geographic e Wikipedia Foundation; quest’ultima sta lavorando all’aggiornamento delle pagine legate ai siti UNESCO e relative traduzioni, con un potenziale di coinvolgimento di oltre 2 miliardi di utenti unici.
L’accoglienza turistica sarà un punto cardine su cui si “giocherà” la partita delle Colline e le strategie dovranno pensare a un’accoglienza diffusa e capillare con la riqualificazione degli edifici rurali esistenti, capaci di rispondere a un’evoluzione dei flussi turistici non più di massa ma costituiti da piccoli gruppi (2-6 persone) di turisti attenti e preparati. In questo senso l’Associazione sta lavorando con i comuni per il potenziamento e l’aggiornamento della cartellonistica che, allo stesso tempo, aumenterà la consapevolezza della comunità di essere parte di un sito patrimonio dell’umanità.
L’associazione ha attivato tavoli tecnici per lo sviluppo delle diverse tematiche, uno dei quali coinvolge proprio l’Istituto G.B. Cerletti con il quale è stato avviato un corso di formazione, arrivato al secondo anno, sull’UNESCO e i siti.
Gestione delle criticità idrogeologiche e delle difficoltà legate alla produzione sono le tematiche su cui sta sviluppando il proprio lavoro l’ente di gestione del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Un territorio che a causa della sua confermazione diventa molto complesso da gestire e coltivare e vede le aziende principalmente impegnate in attività di mantenimento e custodia.
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