Super Walls: i muri di Padova e Abano Terme diventano opere d’arte antismog

Il primo Festival Biennale della Street Art che contrasta l'inquinamento e il grigiore delle città

Street Art e sostenibilità ambientale s’incontrano per la prima volta in un progetto che vede l’arte mettersi al servizio della riqualificazione del territorio urbano e suburbano grazie all’utilizzo di colori capaci di purificare l’aria. È accaduto in questi giorni, tra il 6 e il 16 giugno, a Padova e ad Abano Terme per la prima edizione di Super Walls – Festival Biennale della Street Art.

Undici artisti italiani e quattro francesi si sono impegnati a dipingere venti muri di grandi dimensioni, messi a disposizione da soggetti pubblici e privati nei due comuni. Il festival è stato ideato e curato dalla critica d’arte Dominique Stella e dal gallerista padovano Carlo Silvestrin, che hanno chiamato a raccolta Alessio-B, Tony Gallo, Gabriele Bonato, Psiko e gli storici writers esponenti della Ead crew padovana come Boogie, Joys, Made514, Orion, Peeta, Roulè, Axe, e Yama. Stili differenti, approcci alla pittura che spaziano dal pieno figurativo al lettering puro ed evoluto, dall’utilizzo libero di spray a forme geometriche. Dalla Francia è sbarcata la crew “La Crémerie” di Rennes con Gloar, Fortunes, Mya e Hayku. Un gemellaggio, quello tra Italia e Francia, che è frutto di contatti tra i comuni di Abano Terme, Padova e Rennes e che prevede la partecipazione di un gruppo di artisti italiani ad un’analoga manifestazione in programma il prossimo ottobre nella città francese.

La Street Art nasce come forma d’espressione nei quartieri periferici e industriali, e Super Wall contribuisce attivamente alla riqualificazione di questi ambienti sia sotto il profilo ambientale che estetico.

Per dipingere i muri gli artisti hanno utilizzato uno spray che neutralizza gli odori, elimina il 99,9 per cento dei batteri, previene le muffe, respinge la polvere e lo sporco e riduce i costi energetici fino al 5%. Le pitture realizzate con questo particolare colore - attivate dalla luce sia naturale che artificiale - consentono di purificare l’aria, depurandola dell’88,8 per cento degli agenti inquinanti.

Il grigiore quotidiano è così squarciato da giochi di luce e colore, e la città appare diversa. Si apre lo spazio dell’immaginazione, la dimensione dello stupore. Percorrendo le strade trafficate di ogni giorno, con il solito passo cadenzato dalla lancetta dell’orologio dei soliti impegni, ora ci si può imbattere in un bimbo che sogna lo spazio guardando le stelle o in una bambina che soffia un soffione (tarassaco) liberando farfalle di vari colori... desideri, emozioni. Sono immagini che catturano lo sguardo, spesso frettoloso e distratto, insinuando quanto meno un dubbio: c’è dell’altro in ciò che ogni giorno vediamo, ogni cosa ne nasconde un’altra, un significato, un’emozione, un’opportunità. Questa dimensione altra la svelano gli artisti, i visionari, i poeti… gente creativa e curiosa che non si stanca mai di scandagliare la realtà.

Le due città venete, Padova e Abano Terme, hanno accolto con grande interesse l’iniziativa, certe che l’entusiasmo che ne deriverà innescherà un importante volano di positività.






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