QualBuonVeneto
04 Ott 2022
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Un impegno per la sostenibilità condivisa dei servizi
Sono state due giornate intense, in questo fine settimana, che ha visto protagonista il Centro Diurno per persone con disabilità de La Nostra Famiglia di Mareno di Piave. Si sono festeggiati 40 anni di attività, con un convegno presso il centro culturale “Conti Agosti” di Mareno e una parte celebrativa con il vescovo Mons. Corrado presso il Centro di Lavoro di Mareno.
Il convegno ha visto la presenza dei maggiori protagonisti dei servizi del Veneto. Ha portato il suo contributo Manuela Lanzarin, assessore regionale alla sanità e sociale, Sonia Brescacin, presidente della quinta commissione regionale sanità e sociale, il sindaco di Mareno di Piave Gianpietro Cattai, il presidente della Conferenza dei sindaci Paola Roma e i tanti enti territoriali che gestiscono i servizi alla persona, genitori e volontari.
All’incontro era presente anche la presidente dell’Associazione La Nostra Famiglia Luisa Minoli, la quale ha presentato il bilancio di missione che vuole essere uno strumento per la restituzione al territorio del servizio svolto verso le persone con disabilità.
«Oggi qui facciamo memoria di una storia importante ma vuole specialmente guardare al futuro raccontando il presente – dichiara Minoli –. La nostra scelta è stata e continua ad essere dalla parte delle persone con disabilità, leggendo le sfide di questo tempo particolare che stiamo vivendo. Siamo qui grazie all’impegno di tante persone che hanno creduto e continuano a credere nella missione che è stata affidata all’associazione: tutelare la dignità e migliorare la vita delle persone disabili attraverso specifici interventi abilitativi e riabilitativi».
L’Associazione è presente con 28 sedi in Italia, 24.024 bambini e ragazzi assistiti, 2.378 operai, 137 progetti e 388 studenti universitari, 581 bambini che frequentano le classi ordinarie all’interno del centro, 262 ragazzi che frequentano i corsi di formazione professionale, 31.154 giornate di residenzialità, 202.207 giornate di diurnato, 4.160 visite neurologiche e neuropsichiatriche, 636.466 presentazioni ambulatoriali, 388 studenti iscritti al corso di laurea (182 a Conegliano), 137 ricerche effettuate, 143 pubblicazioni su riviste specializzate, 101 ricercatori, 61 collaborazioni con enti di ricerca, 5 convenzioni con le scuole, 40 convenzioni per tirocinio formativo all’università. Sono invece 8 le sedi in Veneto (Conegliano, Mareno di Piave, Pieve di Soligo, Treviso, Oderzo, San Donà di Piave, Padova e Vicenza) con 570 operatori. Ai poli di Conegliano e Pieve di Soligo sono presenti due unità: Ugde (Unità operativa complessa per le gravi disabilità in età evolutiva) e Urna (Unità operativa complessa per la riabilitazione delle turbe neuropsicologiche acquisite).
«È questo un momento importante – afferma inoltre Manuela Lanzarin – perché mette a confronto tutti gli enti chiamati ad erogare i servizi e i rappresentanti del territorio e delle famiglie. Siamo ora in un momento vivace di cambiamenti e tutti gli attori devono sentirsi coinvolti. Il Veneto con una storia molto radicata del sevizio socio sanitario è chiamato a declinare a tutti i livelli le strategie che vengono individuate per una risposta più puntuale e le risposte non vanno solo date alla persona con disabilità ma anche al contesto in cui questa è inserita. In questo periodo i progetti occupazionali, le sperimentazioni su nuovi progetti di integrazione sono quanto mai attuali, perché le famiglie stesse ci chiedono di investire in nuovi percorsi di inclusione, che vede nella realtà che qui oggi celebra i 40 anni un bel esempio».
Anche Francesco Benazzi, direttore generale dell’ULSS2, ha portando il suo contributo sottolineando l’importanza di accrescere le reti, non dimenticando il percorso fatto ma nel tendere verso nuovi percorsi: «in questi anni si giunti alla condivisione di un processo operativo che prevede la collaborazione tra le diverse professioni visto che sono tutte necessarie per raggiungere l’obiettivo principale: il bene della persona».
La giornata ha visto anche la testimonianza dei genitori e di ragazzi, che, con il loro intervento, hanno reso ricco e completo l’incontro.
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