SOMEWHERE OVER THE RAINBOW, LA STORIA DI IZ

Un cantante che ha saputo parlare della sua vita e della sua terra con un piccolo ukulele in mano

Quando per la prima volta sentii la canzone Somewhere over the Rainbow mi domandai chi fosse Iz, l’autore. Dopo molti anni, grazie ai suggerimenti di YouTube, ho ritrovato il brano e, non volendo perdere l’occasione, ho voluto scoprire la storia di questo cantante che, alle spalle del mondo e dei riflettori, ha saputo parlare della sua vita e della sua terra con un piccolo ukulele in mano.

La storia di Iz, all’anagrafe Israel Kamakawiwo'ole, comincia a Honolulu (Hawaii) il 20 maggio 1959. La passione per la musica viene dal fratello Skippy, con il quale comincia a suonare all’età di undici anni. Insieme a lui e ad altri amici nel 1976 forma i Makaha Sons of Ni’ihau, che raggiungono una grande popolarità sia nell’arcipelago che negli Stati Uniti fino al 1982, anno di morte del fratello Skippy. Nel 1990 Iz pubblica il primo album solista “Ka’anoi” che lo vede premiato dall’Hawaii Academy of Recording Arts. Nel 1993 esce invece “Facing Future”, considerato il suo miglior album. Seguono “E Ala E” e “N Dis Life”, rispettivamente nel 1995 e 1996. Muore il 26 giugno 1997 a causa di problemi respiratori dovuti ad una grave forma di obesità, di cui soffriva da diversi anni.

Tra le varie curiosità sulla sua vita c’è l’attivismo per i diritti civili e l’indipendenza delle Hawaii. Le sue canzoni, infatti, trattavano la tematica indipendentista o la sua vita, che pressappoco era incentrata sulla sua identità di nativo e la protezione del patrimonio folcloristico locale, un amore per la Patria nativa che lo ha reso uno degli ultimi artisti purosangue hawaiani noto a livello internazionale. Abile suonatore di ukulele, riteneva che fosse uno strumento in stato di forte disagio, a causa dell’industria turistica che aveva reso la cultura nativa “di seconda classe”.

Iz, il “Gigante Buono”, viene ricordato oggi per la sua simpatia, la strenua passione e l’amore per la sua terra, oltre che per la voce, ritenuta la migliore nella storia della musica delle Hawaii. In effetti ascoltando uno dei suoi successi, si può quasi sentire lo scrosciare delle onde in una spiaggia: la delicatezza del suono dell’ukulele rimanda a luoghi lontani e la leggerezza della sua voce fa ben pensare che quel mondo incontaminato sia vicino a noi. Non credo che sia un caso se i suoi più grandi successi hanno come tema principale la natura o una sua manifestazione: rientra infatti in uno dei fondamentali “credo” che hanno caratterizzato la sua musica, a volte categorizzata come “world music”.

Davvero una gran sorpresa! In un piccolo arcipelago sempre colmo di turisti bisognosi di sole, un uomo, seduto con il suo ukulele in mano, cercava nella musica la consolazione più grande per quella sua terra poco compresa: nella poesia e nelle radici del suo essere ha trovato il fiore più bello di tutti, la libertà, e Iz ha saputo esserne il cantore. Buon ascolto!








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