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Dal Sacrario Militare di Castel Dante alla Strada degli Artiglieri
Da Rovereto (TN) seguiamo le indicazioni per la Campana dei Caduti. Iniziata la salita su Viale Schio (SP89) dopo il primo tornante sulla destra si trovano le indicazioni per il Sacrario. Si prosegue su via Madonna del Monte e quindi su via Castel Dante.
Il Sacrario Militare di Castel Dante di Rovereto (Trento) è stato costruito nel 1936, su progetto dell’architetto Fernando Biscaccianti, sugli antichi ruderi del castello di Lizzana. É proprietà demaniale dello Stato e dipende dal Commissariato Generale Onoranze ai Caduti di Guerra. Il complesso monumentale si sviluppa su una grandiosa costruzione cilindrica, con cupola circolare posta sopra un basamento di due gradoni concentrici a pianta circolare, dove sono ricavati tre gironi con i loculi dei caduti. Nel piano superiore è situato l’altare in marmo e una Via Crucis in bronzo dell’artista G. Castiglioni. In alto, sui due lati, spiccano le arche dei martiri roveretani Damiano Chiesa e Fabio Filzi; ai piedi delle arche i caratteristici monumenti donati dalle rispettive Associazioni degli Artiglieri e degli Alpini. Due scale interne collegano il piano superiore a quello inferiore e al piano terreno, al centro del quale è posto il busto del Maresciallo d’Italia Pecori Giraldi che comandò la 1^ Armata dal 9 maggio 1916 sino alla conclusione vittoriosa della guerra.
Il 15 maggio 1916 l’esercito austro-ungarico scatenò un’offensiva – nota come Strafexpedition – contro le posizioni italiane nel Trentino e sugli Altopiani vicentini. Nella zona di Rovereto e della Vallagarina l’ottavo corpo d’armata austriaco riuscì a sfondare le posizioni italiane di prima linea e a conquistare la Zugna Torta, il Pozzacchio e il Col Santo. La linea di resistenza italiana si irrigidì progressivamente e si attestò sul Coni Zugna, sul Pasubio e sul Passo Buole (definite poi le Termopili d’Italia).
La Strada degli Artiglieri, a Rovereto, collega la città al monte Zugna, dove correva il fronte italo-austriaco durante la Prima guerra mondiale. Un percorso lungo 2 km, impressionante nella sua eloquente semplicità, che ricorda il sacrificio di tanti soldati decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, morti durante uno dei conflitti che hanno insanguinato i due ultimi secoli, dalle guerre risorgimentali fino alla seconda guerra mondiale. Un percorso di 2 km costellato di lapidi intitolate agli artiglieri caduti in guerra, da “leggere” come le pagine di un libro che racconta il sacrificio di tante generazioni di soldati, dal Risorgimento alle guerre mondiali.
Al termine della Strada degli Artiglieri si giunge a un piazzale ai margini di un bosco. L’edificio che vi sorge è la Baita Damiano Chiesa del gruppo di Lizzanella dell’Associazione Nazionale Alpini. Siamo in località Costa Violina. Ha inizio qui la “zona sacra”, dichiarata tale con legge dello Stato, per fare memoria e preservare questo luogo che fu teatro di durissimi scontri nella fase iniziale dell’offensiva austriaca del 1916. Alla caverna all’ingresso una lapide ricorda Damiano Chiesa, suddito imperiale arruolatosi volontario nell’esercito italiano, che qui fu catturato il 17 maggio 1916 per essere giustiziato due giorni dopo al Castello del Buonconsiglio. All’interno è visibile un cannone in ghisa da 149 mm puntato verso il fronte settentrionale (Rovereto).
Fonte testo e immagini: Fausto Forni
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