Gianluca Pellegrinelli arriva in Ghana con la sua Vespa!

La missione nella missione si compie

Dopo 57 giorni di viaggio, 10 Paesi attraversati e 12.000 km percorsi, Gianluca Pellegrinelli in sella alla sua Vespa è finalmente arrivato in Ghana alla missione In My Father’s House.

Ricordiamo che il senso del suo viaggio è proprio in questa missione, che lo ho ha già visto impegnato come volontario nel 2013 e a cui è rimasto agganciato un pezzo del suo cuore. In My Father’s House è una casa comune in cui tutti sono fratelli perché uno solo è il Padre. Fondata oltre 40 anni fa per iniziativa di un missionario comboniano, p. Giuseppe Rabbiosi, l’associazione attualmente supporto 800 bambini, di cui 200 senza famiglia, dando loro gli strumenti necessari per costruirsi una vita dignitosa nel proprio Paese.

L’obiettivo del viaggio di Gianluca Pellegrinelli è sensibilizzare quanti seguono la sua avventura e raccogliere fondi da destinare a tre progetti in loco: 1. costruire strutture polifunzionali nei villaggi, che facciano da chiesa, scuola e asilo; 2. costruire pozzi nei villaggi in cui manca l’acqua; 3. sostenere il percorso di studi degli allievi più meritevoli, dando loro l’opportunità di studiare nella capitale per diventare medici o insegnanti. È ancora possibile contribuire alla missione nella missione “Vespa for Africa” con un’offerta libera.

«È stato un viaggio che ho desiderato molto – rende noto Gianluca Pellegrinelli –: mi piaceva molto l’idea di arrivare alla missione via terra, in solitaria con la mia Vespa e nel contempo promuovere una serie di iniziative volte a supportare le attività della missione e di padre Peppino [così è chiamato padre Giuseppe Rabbiosi dagli amici, ndr] qui in Ghana».

Facendo un breve resoconto dei 57 giorni di viaggio in Vespa, dice: «Le difficoltà maggiori le ho avute nell’attraversamento del deserto del Sahara occidentale e della Mauritania, oltre che nelle strade, davvero molto disastrate, della Guinea. La Vespa ha sempre tenuto e si è comportata benissimo con un consumo medio di oltre 32 km/LT e neanche una foratura».

L’arrivo ad Abor, in Ghana, tra lo stupore e l’entusiasmo di bambini che forse mai prima di allora avevan visto “un pazzo” avventurarsi nella loro terra in sella ad una Vespa fiammante stracarica di bagagli, sa di compimento: «Adesso qui nella missione cambia il ritmo, tutto è rallentato, i bambini si divertono giocando a volley o con una vecchia palla da calcio. Per noi, abituati allo stress e alla frenesia di tutti i giorni, non è facile ambientarsi. Ricordo nel 2013, quando venni la prima volta, già notai questo aspetto. Passerò le mie giornate con i bambini, quelli meno fortunati, che anche durante le festività non hanno una famiglia dove tornare. Condivideremo la semplicità, lo stare bene insieme e la felicità.

Infine un appello: «In questi giorni dove in Italia sarete presi dalla frenesia dei regali e dagli acquisti last minute, se avete piacere e voglia, dedicate un piccolo spazio e un piccolo budget per una donazione a favore della missione, l’importo non è importante, il gesto sì!».

Per maggiori dettagli sull’iniziativa Vespa for Africa e sulla missione In My Father’s House, rinviamo al blog di Gianluca Pellegrinelli vespup.com, dove sono reperibili anche tutte le informazioni utili a sostenere l’iniziativa da casa con un libero contributo.  






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