Colori d’Autunno II

Tra i sentieri di Tarzo...

Colline e boschi continuano a richiamare i nostri interessi ancor di più in questa stagione. Potrebbe essere un richiamo che arriva dal passato che condividiamo con i nostri Avi. In questo periodo dell’anno raccoglievano funghi, noci, castagne, tutte cose buone da mangiare e che potevano anche essere conservate per offrire sostentamento quando la terra con il gelo non avrebbe offerto più nulla. Oppure un richiamo più modaiolo per godere del viraggio delle chiome degli alberi, ribattezzato internazionalmente con il termine di foliage, a cui abbiamo dedicato un articolo il mese precedente (Colori d’Autunno I).

Di fatto, andar per sentieri, boschi e colline, oppure visitare borghi e paesi di questa stagione, può aiutarci a star meglio. Fisico e mente ci invitano. E poi ringraziano. I colori sono unici, i panorami pure. Anche i suoni!

Si tratta di adottare il comportamento del microturista e tutto sarà più gradevole.

Per questa occasione abbiamo pensato di raggiungere nel nostro territorio il paese di Tarzo. Scoprirlo camminando tra le sue vie e le sue colline sarà sicuramente una bella esperienza. Numerosi sono i percorsi e le passeggiate che Tarzo offre ai suoi visitatori.

Noi abbiamo lasciato l’automobile nella località di Colmaggiore di Sopra, nelle immediate vicinanze della Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago che dispone anche di un museo con percorso didattico dedicato all’arte casearia.

A poca distanza in direzione sud si trova una cabina elettrica. Al suo fianco una stradina permette di risalire il colle che, ricoperto da innumerevoli specie arboree, offre una tavolozza di colori appagante. La stradina, pur caratterizzata da piccoli tratti in salita con pendenza accentuata, risulta di fatto percorribile anche dai bimbi avendo il fondo asfaltato.

Dopo qualche centinaio di metri una galleria formata dalle chiome degli alberi vi scorterà lungo la via da seguire. Le felci e i ciclamini del sottobosco, assieme ad acacie, aceri, faggi e castagni vi accompagneranno nella passeggiata. I più piccoli potrebbero divertirsi tra le foglie cadute, i ricci e le castagne sfuggite all’attenzione di bestiole e viandanti.

Più in alto la stradina sbuca su via Fornaci, bisogna quindi proseguire sulla destra salendo ancora il colle. Si entra così nel grazioso borgo di Nogarolo. Dopo qualche decina di metri, si svolta sulla destra dove inizia via Dei Pauli che, affiancata da abitazioni e muretti, vi permetterà di inoltrarvi nella campagna. Via Dei Pauli potrebbe condurvi fino al centro di Tarzo, ma per questa occasione il nostro itinerario si ferma circa 500 metri dopo la fine dell’asfalto, in modo da farvi arrivare sul colle che offre un punto panoramico sui boschi del circondario e sui loro colori.

I castagneti rientrano nella zona di produzione del “Marrone di Combai” riconosciuta con un’Indicazione Geografica Protetta. La vista può spaziare anche sui vigneti del territorio riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco dove si produce l’uva per lo spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. Altri punti di interesse sono rappresentati dal borgo di Revine Lago visibile verso nord assieme alla Val Lapisina e a Nogarolo con i suoi tetti e la chiesa parrocchiale intitolata a San Giuseppe, sposo di Maria Vergine, con il campanile. 

Proprio al bel borgo di Nogarolo vale la pena di dedicare del tempo, scoprendo le sue viuzze e i suoi edifici una volta ridiscesi dal colle.

Per rientrare al punto di partenza, basterà ripercorrere a ritroso l’itinerario così da arrivare al punto di partenza.










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