Enrico Galiano prima di essere scrittore è professore, anzi direi che il suo successo di scrittore deriva proprio dal suo essere prima di tutto un insegnante che sa parlare ai ragazzi, che sa – con straordinaria sensibilità – intercettare e dar voce ai loro sogni e alle loro aspettative.

In questo libro sente l’urgenza di sfatare il mito della perfezione pretesa a tutti i livelli: dai genitori ai figli, dai figli ai genitori, da questi agli insegnanti, che a loro volta la pretendono dagli studenti. È la società che ci vuole perfetti, legando la perfezione all’efficacia della prestazione. Galiano, con sincerità e coraggio, decide di svelare per primo i suoi errori: da quelli apparentemente più piccoli, come quando ha sprecato l’occasione di uscire con la ragazza dei suoi sogni, a quelli più terribili, come quella notte in cui per poco non è stato arrestato; i brutti voti presi, quelli dati, gli sbagli perdonabili e imperdonabili… E mostra come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi. Sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima, ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada. Dunque è molto più importante insegnare come rialzarsi quando si cade, che come non cadere mai; è molto più importante insegnare ad essere veri, che ad essere perfetti; è molto più importante insegnare a provare a fare ciò che ci rende felici, che ciò che ci fa stare tranquilli.

 

Con questo nuovo libro, Enrico Galiano offre sia ai ragazzi sia a tutti coloro che hanno a cuore il loro futuro la rinnovata consapevolezza che ogni errore altro non è che una tappa di quell’avventurosa e appassionante ricerca di se stessi che è la vita. Ricordandoci che, se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare e riconoscere le nostre imperfezioni come la parte più vera di noi.