L'ultimo libro di Natalia Turri Santarossa propone un viaggio attraverso la cucina tradizionale veneta degli anni '60 e '70. Un viaggio a ritroso per ritrovare le cause del proprio rapporto conflittuale con il cibo. Il libro è quindi uno strumento di autoanalisi e conoscenza interiore alla ricerca di odori e sapori che determinano un grande amore per gli alimenti perché collegati a ricordi felici.

Il cibo diventa un elemento determinante nella vita dell'autrice che si nutre per ritrovare quella felicità perduta nella fanciullezza. La mortificazione del corpo in un eterno percorso di risalite e ricadute dell'ago della bilancia porta alla ricerca di qualcosa di emozionale che sia cibo per l'anima appagante e sostitutivo. La poesia diventa attività importante per raggiungere una dimensione di vita più semplice dove si trascende dall'aspettativa di una corpo perfetto per dedicarsi alla cura dello spirito.