QualBuonTurismo

24 Apr 2019


Medioevo e città murate – Parte III

Vittorio Veneto, una città che merita di essere scoperta in chiave microturistica

Chi sono? Sono Marcus, un discendente dell’agricoltore Publio Sulpicio Cincinnatus e se volete conoscere meglio chi fosse questo mio antenato vi consiglio di leggere la sua Storia nell’articolo Medioevo e città murate - Parte II.

Quest’oggi sono diretto a nord, sono un venditore di vino ed ortaggi. Ormai sono anni che svolgo questa attività. L’ho ereditata da mio padre che l’ereditò dal nonno di Sulpicius. Un elemento che accomuna il mio antenato e me sono le strade: erano e sono rimaste dissestate e sempre più impraticabili.

Sto seguendo la strada Augusta Catubrina che, passando per Seravallum, porta a nord verso il Norico. Ma non mi devo allontanare da queste terre. Devo raggiungere i servi del dux Ursus, che ha la sua dimora sul colle dove si trova il Castrum di Ceneda, fondato dal popolo romano quando controllava questi territori. A loro devo consegnare come ogni anno il vino nuovo e gli ultimi raccolti degli orti: patate, cipolle, rape. Il Cenitense Castrum e il Seravallum Castrum vennero realizzati su questi pendii per fronteggiare le incursioni degli invasori che da nord scendevano per razziare le pianure e le ricche civitates.

Conclusa la mia consegna, andrò al Castrum di Serravalle per cercare di comperare del ferro. Le mura si vedono da lontano e uniscono il monte ad ovest con il colle ad est del Castrum creando un ostacolo insuperabile. Il borgo a valle, piccolo ma ben tenuto, è diventato un luogo di incontro e commercio dove milites e venditori barattano o comperano quello di cui han bisogno. Spero di fare un buon affare.

Oggigiorno siamo abituati a considerare Vittorio Veneto come un’unica realtà ma non è sempre stato così. La città è il risultato della fusione, nel lontano 1866, di Ceneda e Serravalle e gli occhi di un microturista possono cogliere la ricca Storia del luogo.

Il Castello di San Martino è l’evoluzione del Castrum che in epoca medievale Marcus vide sul Colle di San Paolo. La fortificazione ben conservata, nel corso tempo si è estesa anche al Colle di San Martino e nei secoli ha visto prefetti, duchi, conti, spesso impersonati dal potere religioso, amministrare la città.

Una bella passeggiata leggermente in salita, porta dalla piazza di Ceneda fino al Castello. Oggi, come allora vi dimora il Vescovo. Tutto intorno al castello si possono vedere le mura di cinta medievali. Molto suggestiva è la porta di ingresso al Castello.

La piazza di fronte alla cattedrale si anima subito dopo Natale per la festività del Santo Patrono, San Tiziano; all’interno della chiesa, nella cripta, sono conservate le sue spoglie.

Sull’altro versante vittoriese, Serravalle con piazza Flaminio, le vie del borgo e il Castrum, ne fanno un gioiello architettonico. Passeggiare a Serravalle permette di ricreare, con un po’ di fantasia, un’atmosfera medievale suggestiva, amplificata durante i festeggiamenti di Santa Augusta. Infatti ad agosto viene organizzata una sagra, nella quale tutta la comunità si mobilita. Sempre a Serravalle conviene visitare almeno il Museo del Cenedese dove sono ben conservate testimonianze dell’epoca romana, medievale e moderna. Annesso al Museo, l’Oratorio dei Battuti sarà in grado di emozionare il visitatore.

Vittorio Veneto viene ricordata per la battaglia che ha portato alla fine della Prima Guerra Mondiale. Un museo multimediale, dedicato a questo evento si trova in Piazza Giovanni Paolo I ed è di grande aiuto per comprendere i fatti dell’epoca.

Vittorio Veneto è una città che merita di essere scoperta in chiave microturistica con le sue numerose sfaccettature storiche, naturalistiche, i numerosi eventi, la sua cultura.

Continua…










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