Letteratura
25 Ago 2017
"Le piccole virtù" di Natalia Ginzburg
Le piccole virtù sono undici brevi riflessioni (a metà tra il saggio e il racconto autobiografico) intrecciate e accomunate da un'armonia profonda: la vita (vita di donna, figlia, madre, amica, compagna, sopravvissuta, scrittrice, viaggiatrice). L'autrice non ama nascondersi dietro personaggi fittizi e inventare storie; per questo, parla in prima persona solo di ciò che conosce meglio: il suo essere bambina, adolescente, donna e poi madre, la paura della povertà e del regime fascista, la scoperta dell'amore, il dolore atroce causato dalla morte delle persone care, il calore delle piccole cose della vita quotidiana, l'amore per i figli, la vita coniugale... . L'universo di Natalia Ginzburg è fatto di piccole cose importanti, innocenti e primitive. La semplicità è il suo marchio e la sua forza.
Diversamente da quanto tenta di fare gran parte della letteratura contemporanea, ossia scrivere storie come se fossero sceneggiature ricche di colpi di scena, la scrittura di Natalia Ginzburg ci riporta al valore dell'essenziale e ci restituisce la bellezza del vivere quotidiano. Così, i racconti contenuti ne Le piccole virtù ci insegnano il coraggio insito nella pazienza e nell'attesa, ci esortano a recuperare un contatto profondo con noi stessi e con ciò che ci circonda, ci aiutano a scoprire le piccole-grandi virtù celate nella vita quotidiana e nei rapporti umani, nonostante la frenesia e l'appiattimento che spesso li accompagna.
Quello dei rapporti umani è un tema caro alla Ginzburg al quale ella si richiama più volte, facendo culminare la sua riflessione in un capitolo intitolato "I rapporti umani": si tratta di una lunga parabola della propria esperienza con gli altri (famiglia, amici, amori…), terminata con la presa d'atto che, in qualunque fase e in qualsiasi ruolo della vita, ciò che noi – in quanto esseri umani – desideriamo avere, in fondo, è soltanto «un poco di misericordia» (vicinanza empatica). Da questo racconto desumiamo un'altra profonda verità: i rapporti umani vanno riscoperti e reinventati ogni giorno, per non lasciare che vi si depositi una patina di apatia e superficialità via via sempre più spessa e logorante.
Tra i capitoli segnalo, inoltre, "Ritratto di un amico", «la più bella cosa che sia stata scritta sull'uomo Cesare Pavese» (I.Calvino) e, in particolare, "Lui e io", dove l'incompatibilità dei caratteri dà vita alla più grande storia d'amore... perché, se l'amore è vero, non si sceglie ma ci sceglie, ed è un legame così forte che i contrasti e la routine non possono spezzare.
Insomma, Le piccole virtù si presenta come uno scrigno di ricordi, impressioni, riflessioni personali, che - per la profondità di pensiero e le tematiche affrontate - divengono universali e nutrono l'anima.
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