Letteratura
20 Gen 2020
Daniel Pennac, La legge del sognatore
Dove comincia la realtà e finisce il sogno?
È la domanda che si pone Daniel Pennac nel suo ultimo romanzo La legge del sognatore (in libreria dal 16 gennaio 2020 per Feltrinelli), un libro labirintico, onirico, accattivante, che ha un solo, vero, protagonista: Federico Fellini.
Daniel Pennac ammette di non aver mai avuto occasione di conoscere il suo «regista preferito» - di cui proprio oggi si celebra il centenario della nascita - ma è attraverso film come Amarcord e 8½ che lo scrittore francese è cresciuto, e questo libro rappresenta un omaggio alla sua impareggiabile capacità creativa, alla sua fervida immaginazione; un omaggio all’uomo che trasformava le sue fantasie oniriche in set cinematografici.
Daniel ha dieci anni, è in vacanza sul massiccio del Vercors con i genitori e l’amico Louis. Sopra il lettino di Daniel troneggia un poster con il disegno di un sogno di Fellini, un regalo del regista quando la madre lavorava a Cinecittà. Forse influenzato da un’intuizione che aveva condiviso poco prima con l’amico, il piccolo Daniel quella notte sogna che la luce è un liquido e che sgorga dalle fonti, e inonda prima l’abitazione e il salotto dove troneggia una statua di san Sebastiano, e poi dilaga per le strade, sommergendo tutta la cittadina, chiesa compresa. Molti anni dopo, ormai due uomini maturi, i due amici si ritrovano nella stessa stanza da letto e Louis propone a Daniel di fare un’escursione e andare a fare il bagno lì vicino, come facevano da bambini. Dopo essersi immerso nell’acqua gelida del lago, sotto il pelo dell’acqua, Daniel riscopre lo stesso paese sommerso del sogno d’infanzia, con la stessa chiesa, la casa con la statua di san Sebastiano, e le due strade dai nomi evocativi, rue du Repos e rue de la Paix. Cosa può aver provocato quel sogno premonitore infantile? Deve essere stata l’influenza di Fellini: allora Daniel decide di mettere in scena al Piccolo di Milano uno spettacolo sui sogni, un omaggio a Fellini, una festa che riunisca tutta la sua famiglia allargata e la popolazione di Milano, in un grande carnevale felliniano che culmina all’Arco di Trionfo del Sempione. Ma forse anche questo era un sogno. Infatti, la madre di Daniel amava molto i film di Fellini, ma non ha mai lavorato a Cinecittà. E la città sommersa? E san Sebastiano?
In perfetto equilibro tra sogno e realtà, il libro desta meraviglia e offre un’occasione per riflette sull’origine del sogno e sui misteriosi funzionamenti e nessi che la mente stabilisce. Le coincidenze diventano piccole illuminazioni, tracce da seguire, indizi che prendono la forma di punti segnati in una mappa… alla ricerca di una pista inconscia, di una verità nascosta.
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